Potremmo scomodare Douglas Adams e la sua "Guida galattica per autostoppisti" per capire l'importanza del porre domande giuste piuttosto che attendere invano risposte sperate. Non lo faremo, ma ha poco senso chiedersi se il Cantone Ticino è ancora organizzato attorno a diverse città. La realtà à una sola: il Ticino à una città unica che si estende su tutto il fondovalle, da Chiasso a Bellinzona, con il braccio sinistro teso verso Locarno e l'altro alzato verso la Leventina. Una sola città che si apre verso il suo sviluppo naturale che sono le nostre valli.
Io sono architetto e vedo nella progettualità una risposta concreta ai bisogni della cittadinanza. Il programma di legislatura del PLR si fonda sui tre concetti: Coesione, Sviluppo e Territorio, ed ha come punto di partenza uno Stato sostenibile.
Progettualità sostenibile significa quindi avere uno sguardo aperto sul futuro delle nuove generazioni, significa avere visioni, politicamente significa cambiare paradigma. In questa prospettiva, il territorio riveste un ruolo fondamentale; la valle à una parte fisica della città e non una parte distaccata o dislocata. Se vista in questo modo, allora, la valle diventa parte di un tutto e come tale deve essere giustamente considerata e valorizzata. Non un distacco, ma un dialogo tra parti di città. Non solo turismo, limitato a pochi mesi all'anno, ma opportunità di vita, di rinascita imprenditoriale e di scambi sociali, quest'ultimi venuti meno nei grandi centri.
Come in un corpo umano, ogni parte deve permettere il perfetto stato fisico di tutto l'organismo. Così, oggi attraverso la rete informatica, possiamo delocalizzare molte attività e allo stesso tempo collegare fisicamente tutte le parti. Certo, tra le altre cose ci vuole una rete performante, ci vogliono visioni e in questo il PLR si à fatto garante e promotore di un progetto lungimirante che vuole portare la fibra ottica nei luogi più discosti del nostro Cantone. Purtroppo il governo non ha avuto la stessa lungimiranza bocciando la proposta.
Immaginiamoci per un momento cosa significherebbe concretamente avere la possibilità di fruire le valli non attraverso le città ma tramite collegamenti tra valli e valli. Centro e valli diventerebbero parte di un tutto in movimento. Il Ticino, fattosi città unica, diventerebbe competitivo a livello internazionale proprio grazie alla ricchezza del paesaggio, alle sue caratteristiche morfologiche, alla qualità di vita che offrirebbe.
Ci sono molti esempi in Europa dove professionisti si sono appartati in aree non urbane proprio per godere della tranquillità del nostro paesaggio. Uno su tutti è Harald Szeeman. Conosciuto da studente all'Accademia di Architettura di Mendrisio, Szeeman ha fatto suo, il modello di cui parliamo. Curatore di mostre internazionali, eminente critico d'arte, professore… lavorava da Tegna, nelle Terre di Pedemonte.
Non un caso isolato, anzi. Abbiamo questa fortuna: abitare un territorio che offre un paesaggio e una qualità di vita invidiabile. Saperlo valorizzare attraverso interventi strutturali concreti, à sicuramente un obiettivo realistico e concreto a sostegno di tutto il Cantone.
Io credo, come architetto, ma soprattutto come cittadino che si offre alla politica, che dobbiamo credere nelle nostre ricchezze, farle conoscere, dotarle di strumenti ed infrastrutture capaci di offrire un modello di vita che à una nostra incredibile risorsa. Oltretutto sostenibile e quindi duratura.